Si è improvvisamente spenta l’avv. Cristina Valentini Catà, madre del filosofo Cesare Catà, in tante occasioni magistrale relatore per la Camera sui temi del diritto nel teatro di Shakespeare.

L’avv. Cristina Valentini Catà era un eccezionale avvocato, dedicato esclusivamente ai temi del diritto di famiglia, che patrocinava con profonda preparazione, grandissima esperienza, acutissima sagacia, strenua pugnacia e finissima ironia.

Aveva proseguito l’attività forense del padre e della madre, limitandosi però al diritto di famiglia, avendo compiuto in concreto – molti anni fa – una nettissima scelta di specializzazione e di altissima competenza.

Cristina Valentini Catà – che era anche brava ed appassionata bridgista – aveva ricoperto in passato svariate cariche politiche: tra gli anni ’80 e ’90 era stata assessore e consigliere di minoranza con varie amministrazioni del Comune di Porto San Giorgio, nelle Marche vicino a Fermo, e non aveva mai smesso di interessarsi alla vita politica e amministrativa della sua città, con passione, competenza ed ironia.

Suo figlio Cesare, filosofo, scrittore, organizzatore di cultura, e molto altro, è ben noto agli associati della Camera degli Avvocati tributaristi per le sue straordinarie conferenze in Veneto sui temi del diritto nel teatro di Shakespeare.

Sua figlia Diletta, laureatasi in Lettere alla Sapienza di Roma, pittrice, si occupa di arte, cinema, teatro, e comunicazione con particolare riferimento alle nuove tecnologie.

Suo marito Stefano, insegnante e bridgista, condivideva con Cristina, oltre all’affetto e all’attenzione per i figli, che tante soddisfazioni hanno dato loro, la passione per la sua terra, per la politica e per il bridge.

A loro vanno le condoglianze della Camera.